Il cassetto di Pandora
Tutti hanno le cosiddette fisse, quelle proprio apparentemente irrazionali, quelle per cui gli amici ti dicono ao ma stai fori. Ad esempio mio fratello prende appunti sui quaderni a quadretti scrivendo una lettera in ogni quadretto, roba che ti viene il mal di testa solo a guardare la pagina, oppure quelli che camminano senza toccare le righe delle mattonelle, o ancora quelli che se i libri non stanno tutti perfettamenti allineati sullo scaffale je pia un colpo; nella mia vita in testa alla pole position dei fissati c'è una mia amica che considera un oltraggio mangiare una Fiesta a morsi: è opportuno mangiare prima il cioccolato intorno e solo dopo il pan di spagna dentro, ciao Fra. Insomma nel club dei fissati ci sono anch'io e me la contendo con la mia amica della Fiesta, roba che il vino sulla tavola deve stare almeno a trenta centimetri di distanza da me, i quadri devono essere dritti, ma soprattutto tutto ciò che è dotato di sportello deve essere dannatamente chiuso. Chiuso. Perché la maggior parte della popolazione non ha ancora capito che se un oggetto ha un fottuto sportello, questo serve per essere aperto durante il suo utilizzo e chiuso dopo; una volta in quinto superiore entrai in un'aula mentre la prof spiegava con la porta aperta e chiusi il cestino della plastica, pensai che forse era sbagliato entrare in un'aula random e chiudere un cestino, ma quello sportellino fastidioso e inutilmente aperto era sicuramente più sbagliato del mio gesto. E come dicevo sono fisse, non so come si chiamano tecnicamente, comunque cose che non hanno apparentemente un senso, se non forse la necessità di creare un ordine esterno quando dentro di noi c'è un casino, ma non lo so, basterebbe fare una ricerca su Google, sicuramente qualche psicologo avrà detto la sua. E invece cavolo ho capito che la mia fissa maggiore, quella di chiudere ante e sportelli, ha un senso. Eccome se ce l'ha. I cassetti sono fatti per essere chiusi, soprattutto alcuni, non quelli in cui si tiene la biancheria intima magari, ma quelli dei ricordi, chiamiamoli così. I cassetti in cui ci si buttano dentro gli oggetti che non hanno una precisa funzionalità, ma che ci sono stati magari donati in un particolare momento, da una particolare persona e possono essere di tutto: fotografie, portachiavi, accendini, oggettini vari, lettere. Quei cassetti non vanno aperti e il motivo è semplice. Se apri il cassetto della biancheria, prendi un reggiseno e lo chiudi non succede niente. Se apri un cassetto di quelli conquellecosellì vieni risucchiato. E non si sta comodi chiusi in un cassetto. Vieni risucchiato dai ricordi, cazzo te la ricordi quella foto, guarda chi frequentavi quel periodo, cavolo questa lettera, sbem e che tristezza cazzo,già a vent'anni ti ritrovi chiuso in comodino con le lacrime agli occhi e una pietra sulla stomaco.
Aprite tutto, menti, gambe e cuori, ma chiudete i cassetti.