Il mio primo non primo giorno di scuola

15.09.2014 01:19

Domani io dormirò e voi andrete a scuola, vi sveglierete presto per iniziare quello che sarà un anno di compiti, interrogazioni, professori che scazzano, urla, immense rotture di coglioni, pianti e per i più sfigati anche gli esami, ah quanto non vi invidio.

Sì, l'ho sempre immaginata più o meno così la mia notte prima del mio primo non primo giorno di scuola, in realtà le cose sono andate un po' diversamente. Non dormivo mai per l'eccitazione durante quelle che erano le ultime ore di vacanza, durante quella notte immaginavo come sarebbe stato tornare in quella dannata scuola che detestavo dal più profondo del cuore dove non vedevo l'ora di rimettere piede. Almeno per vedere i miei compagni, sì spesso lo negavo, in realtà non vedevo l'ora di rincontrarli, loro con i nuovi tagli di capelli, qualche centimentro d'altezza in più e gli stessi sorrisi di sempre. E i prof, sì. Avevo voglia di riveder anche loro, magari non tutti allo stesso modo, ma ne avevo voglia, anche al fine di realizzare il mio proposito che imperterrita mi riproponevo ogni inizio di settembre. Dovevo dimostrare ai miei insegnanti di esser cresciuta, senza considerare che a loro non fregava minimamente nulla e che in ogni caso il mio proposito sarebbe crollato ogni anno alla prima e ricorrente nota disciplinare. E infatti. Questa notte la vivo così, tra nostalgia, gioia e paura. No, non vorrei davvero tornare, non vorrei rivivere neppure un altro istante lì dentro.

Quindi io domani dormirò, voi vi sveglierete presto per iniziare quello che sarà un altro anno di paure, gioie, soddisfazioni, scazzi, risate pazzesche. Non invidio perché so di aver già vissuto davvero tra quelle mura, di aver preso il massimo da quelle persone, dai loro volti, dai loro scazzi, dai loro sorrisi, da quei cinque anni.
Buon inizio.