Quante volte è capitato - magari al liceo - di dover prendere una poesia, parafrasarla, analizzarla da un punto di vista metrico, retorico, lessicale, stenderla sul lettino dell'autopsia e lavorare di bisturi? E spesso questa scomposizione e analisi così dettagliata assorbiva, seppur momentaneamente, la magia di quei versi. Ecco, credo che con i sentimenti accada qualcosa del genere. Spesso abbiamo la necessità di prendere i nostri sentimenti e parafrasarli, tradurli, analizzarli, sezionarli, magari per averne maggiore consapevolezza, per sentirci più sicuri, per vederli più chiaramente, ma potremmo pensare che a volte quella patina che li ricopre e che sentiamo il bisogno di togliere, non sia nient'altro che una polverina di stelle che ne conserva un po' la magia.
Perché i sentimenti è meglio viverli che aspettare che svaniscano mentre continuiamo a descriverli.