Tè e lontananza

07.11.2014 11:20

 Stamattina avrei voluto alzarmi e mangiare i soliti biscotti per accompagnare la mia tazza di tè.
Stamattina mi sono  alzata e ho mandato giù lontananza per accompagnare la mia tazza di tè.
Non mi piace neppure la parola, mangiarla m'è piaciuto ancor meno, sapore amaro e consistenza viscida, disgustosa. Benché questa parola letteralemente stia ad indicare una distanza spaziale, mi rendo conto di quanto effetivamente i chilometri qui siano proprio l'ultimo dei problemi.
 Su questo alimento così schifoso e viscido che ho mandato giù stamattina c'erano incisi i nomi di persone fisicamente davvero vicine a me, persone che consumano ossigeno a pochissimi chilometri da me, persone che hanno consumato almeno gli ultimi anni di vita insieme a me. Lontane. Se c'era vicinanza e ora c'è lontananza evidentemente c'è stato allontanamento, ma su questo non saprei davvero cosa dire, quando m'accorgo d'esser lontana da qualcuno, m'accorgo anche che è troppo tardi, che la fase dell'allontanamento non l'ho colta o non sono stata in grado di fermarla. A volte mi sento come quando sei su un treno fermo e il treno al binario accanto inizia a muoversi, eppure tu hai la netta sensazione che sia il tuo treno a muoversi, insomma poi alla fine non si sa bene quale fosse il treno in movimento, di certo quei treni dopo pochi secondi si sono allontanati e hanno continuato il loro viaggio in direzioni opposte.